Inserito il 30 aprile 2006 alle 17:11:00 da admin. IT - La storia di Ibiza 
Reperti preistorici, manufatti e pitture rupestri, dimostrano che l'isola è abitata da più di 3000 anni come dimostrano i ritrovamenti datati 1600 A.C, le pitture rupestri di 'Ses Fontanelles' a San Antonio datati 800 A.C e le accette e i dischi di bronzo del 700 A.C...
La prima informazione di cui disponiamo ce la offre lo storico romano Diodoro Sèculo che dice :"....Oltre all'isola indicata (Sardegna), esiste quella denominata "Pitiusa", il cui nome deriva dalla grande quantità di pini di cui fa sfoggio....Possiede una città che si denomina Ebusus, colonia cartaginese..." copiando e riportando quanto detto da Timeo che visse nel III secolo A.C.
Fondata dai cartaginesi nel 654 A.C. con il nome di Ibosim, la città del dio Bes, rimase sotto il loro dominio per alcuni secoli prima di passare sotto il dominio dell'impero romano ricevendo speciale attenzione ed il titolo di Città Confederata.
Ancora oggi sono visibili alcune tracce di questa civilizzazione che durò sino al V secolo D.C. quando Ibiza venne conquistata dai vandali e devastata.
Un importante sito lo troviamo a Santa Eulalia, dove permangono tuttora alcune centinaia di metri dell'acquedotto di S'Argamassa il cui utilizzo è ancora oggi tema di discussione tra gli studiosi. Nel 535 D.C. Belisario, generale dell'impero romano d'Oriente, la riconquistò per Bisanzio, che a sua volta la cedette, nel 711, agli Arabi che le diedero il nome di Yebisah.
Nel 798 Carlo Magno riuscì ad inglobare l'isola nel Regno dei Franchi. Dopo neanche un secolo, nel 859, Ibiza subì l'invasione normanna e nel 901 cadde definitivamente in mano agli Arabi che la assegnarono all'emirato di Denia.
Dopo 400 anni di dominio arabo, l'8 Agosto del 1235 sotto la guida di Guillermo de Mont Gri, Nuño Sans e Pedro de Portugal avviene la riconquista dell'isola da parte dei catalani.
A Ibiza nella via di San Ciriaco si può ammirare una piccola cappella dove, seconda la tradizione, vi mise piede Joan Xicò il primo soldato catalano. Più tardi anche Ibiza assieme al resto delle Baleari divenne un dominio degli aragonesi.
Nel 1554 cominciarono i lavori per fortificare la città per ordine dell'imperatore Carlo V. Le mura vennero innalzate sulle vecchie fondamenta arabe su un progetto dell'architetto italiano G.B. Calvi e la loro costruzione venne ultimata soltanto nel 1585 sotto il regno di Filippo II. Sempre all'architetto italiano venne commissionata, nel 1555, la fortificazione della chiesa di Santa Eularia e la torre di salt pans (oggi torre di Sal Rosa).
Per proteggersi dai pirati vennero inoltre costruite le torri che picchettano tutta la costa dell'isola, creando altresì un corpo speciale di guardiani dei torrioni nonchè milizie organizzate a tale scopo. E per una sorta di soluzione difensiva contro i corsari tunisini, la popolazione fu per secoli dalla parte dei pirati locali, considerati alla stregua di eroi.
Non c'è da meravigliarsi quindi se nel 1906, a Ibiza, venne inaugurato un monumento, probabilmente unico al mondo, dedicato proprio a questi "eroi".
L'isola, assieme a Formentera venne governata sino al 1715 da un istituzione chiamata "Universidad" formata da un parlamento e da un consiglio, consiglio segreto e consiglio generale, che rappresentavano tutte le classi sociali: la classe dei nobili (Mano Mayor), la classe dei mercanti e dei marinai (Mano Menor) e la classe degli agricoltori (Mano Foranea). Venne sostituito poi da un consiglio cittadino chiamato "ayuntamientos" con l'arrivo degli spagnoli quando Ibiza, perdendo la propria sovranità, giurò fedeltà a Felipe d'Anjou (Filippo V) appartenente alla dinastia dei Borboni.
Venne imposta la lingua che divenne il castigliano, le saline, considerate bottino di guerra, cambiarono proprietario e nel 1768 venne persino proibito l'uso del dialetto catalano parlato da secoli dalla popolazione.
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