Inserito il 30 aprile 2006 alle 17:12:00 da admin. IT - La storia di Formentera 
Un sito per l'inumazione dei defunti risalente all'Età del Bronzo, il monumento megalitico di Ca Na Costa, scoperto in prossimità delle saline, indica che l'isola era già abitata prima della dominazione cartaginese...
Ed è possibile che i primi abitanti venissero dalla Penisola Iberica, concretamente dalla costa valenziana, ipotesi attendibile tendo in conto la vicinanza geografica e il fatto che dal Montgó di Denia, con buon tempo, le isole sono visibili.
Con Ibiza così vicina, la maggior parte delle civiltà che sono sfilate nella più grande delle isole Pitiuse, isole dei pini è il nome con cui le chiamarono i greci, hanno lasciato vestigi della loro presenza a Formentera, il cui nome, a quanto pare, risale all'epoca romana (II secolo A.C), quando venne chiamata Frumentaria ossia terra del frumento.
Sottoposta a varie occupazioni ed invasioni Formentera subì durante tutta la sua storia lo stesso destino della vicina Ibiza.
Nell'ottavo secolo A.C. arrivarono i greci che però non vi si stabilirono. Un secolo più toccò ai cartaginesi che si installarono profondamente in Ibiza lasciando un'impronta indelebile e che, pur dominandola, non popolarono Formentera.
I romani invece si insediarono nell'isola alla fine del III secolo A.C e vi rimasero sino alla caduta dell'impero. Di questo insediamento rimangono ancora oggi resti importantissimi. I principali sono il castellum di Can Blai/Can Pins, fortezza romana di grandi dimensioni e il cammino o strada romana, una strada lastricata che partendo dalla zona di Es Calò conduceva al promontorio di La Mola.
Dal momento in cui i romani abbandonarono l'isola sino alla conquista da parte degli arabi, l'isola non ebbe una popolazione stabile ma fu un rifugio provvisorio per pirati e naufraghi. Gli arabi arrivarono all'inizio dell'ottavo secolo D.C. e rimasero "padroni" delle Pitiuse per più di 4 secoli sino alla conquista delle truppe catalane avvenuta nell'agosto del 1235.
Con la cacciata degli arabi, Ibiza e Formentera, vennero incorporate non solo alla nazione catalana, ma anche a quello che noi oggi chiamiamo mondo occidentale e che in quei tempi era rappresentato dal cristianesimo. Qualche anno dopo la conquista, intorno alla metà del XIII secolo, Formentera fu ripopolata ed ebbe una popolazione stabile per un po' di tempo.
La prova è data dalla presenza della Capella de sa Tanca Vella ( XIV secolo) situata in San Francesc de Xavier e destinata a soddisfare le necessità religiose degli abitanti dell'isola. L'arrivo della peste alla fine del XIV secolo devastò l'isola seminando la morte fra i suoi abitanti e obbligando i superstiti a scappare ad Ibiza, lasciando Formentera completamente disabitata e alla portata dei pirati turchi ed arabi che per anni la utilizzarono come base per i loro attacchi verso le altre isole.
Questa situazione durò fino all'anno 1695, quando l'ibizenco Marc Ferrer ottenne la dispensa reale per ripopolare l'isola. E per difendere l'isola dalle continue scorribande dei pirati vennero costruite delle torri di vigilanza nei punti strategici della costa tutt'ora presenti: la torre di Sa Guardiola in Espalmador, la torre di Sa Gavina a Punta Pedrera, la torre di Sa Punta Prima, le torri di Es Cap de Berberia e la torre di Es Pi des Català.
Con la vittoria di Felipe d'Anjou, della dinastia dei Borboni, nella guerra di Successione alla corona di Spagna finì nel 1715 il dominio catalano e terminarono 5 secoli d'indipendenza e vita politica propria, che nelle Pitiuse era rappresentata dalla Universidad, organo di autogoverno delle isole di Formentera e Ibiza dall'anno 1235 fino al 1715, periodo nel quale fecero parte della Corona Catalano-aragonesa.
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